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Arte Contemporanea

Arte Contemporanea (6)

 
Celebriamo oggi la straordinaria carriera di Alfonso Borghi, un maestro dell’arte contemporanea italiana, la cui ricerca espressiva ha attraversato decenni, spaziando dalla pittura alla scultura con un’energia creativa inesauribile. Accanto a questa celebrazione, vogliamo mettere in luce il profondo rapporto di collaborazione e amicizia che lega Borghi a Roberto Cafarotti, un legame tra due artisti di generazioni diverse, uniti da una stima reciproca e da una passione condivisa per l’arte.
Gli Inizi: Una Vocazione Precoce
Nato nel 1944 a Campegine, in provincia di Reggio Emilia, Alfonso Borghi si avvicina alla pittura in giovanissima età. A soli 18 anni, grazie al supporto di un collezionista, espone per la prima volta le sue opere, un debutto che segna l’inizio di una carriera lunga e prolifica. Durante un breve soggiorno a Parigi, Borghi entra in contatto con l’arte di Picasso e il Cubismo, influenze che segnano profondamente la sua formazione. Tornato in Italia, l’incontro con George Pielmann, allievo di Oskar Kokoschka, lo spinge verso una ricerca espressionista, che diventerà uno dei tratti distintivi del suo lavoro.
Negli anni ’60 e ’70, Borghi sviluppa un linguaggio pittorico caratterizzato da una figurazione che si evolve verso l’astrazione. La sua capacità di semplificare le forme, mantenendo una forte carica poetica, lo porta a esplorare temi universali come la memoria, l’emozione e il rapporto tra uomo e natura. Le sue tele, spesso di grandi dimensioni, si distinguono per l’uso vibrante del colore e per una gestualità che trasmette energia e vitalità.
L’Evoluzione: Dall’Espressionismo all’Astrattismo
Negli anni ’80, Borghi approfondisce la sua ricerca verso l’astrattismo, un percorso che lo vede semplificare progressivamente le forme figurative per approdare a composizioni astratte di grande impatto emotivo. Come descritto sul sito alfonsoborghi.it, “il qualificarsi della forma astratta, nel corso di semplificazione figurativa già in atto nel lavoro di Borghi, costituisce l’approdo ultimo di una ricerca che non conosce soluzione di continuità nel suo farsi in termini di poesia.”
Parallelamente alla pittura, Borghi si dedica all’arte plastica, lavorando materiali come il vetro, la ceramica e il bronzo. Le sue sculture, che danno una dimensione tridimensionale alle sue visioni pittoriche, sono un esempio della sua versatilità e del suo desiderio di spingersi oltre i confini della tela. Mostre come quella alla Fondazione Mudima di Milano (2023), intitolata I colori raccontano, hanno messo in evidenza questa capacità di tradurre emozioni in forme e colori, sia su tela che in scultura.
Una Carriera Internazionale
La carriera di Borghi è costellata di esposizioni prestigiose in Italia e all’estero. Da Milano a Parigi, da New York a Tokyo, le sue opere hanno conquistato collezionisti e critici per la loro forza espressiva e la loro capacità di raccontare storie universali. Il suo lavoro è stato celebrato in contesti come la Biennale Istituzionale d’Arte, dove è stato riconosciuto tra i maestri del panorama contemporaneo italiano, accanto a nomi come Botero, Nunziante e Lodola.
Le sue tele, spesso realizzate con tecniche miste, come l’opera Presso Campigno (2005, tecnica mista su tela, 50x70 cm), mostrano una padronanza tecnica e una sensibilità cromatica che hanno fatto lievitare le sue quotazioni nel mercato dell’arte. Le sue opere sono presenti in collezioni private e pubbliche, e il suo nome è sinonimo di innovazione e poesia visiva.
Il Legame con Roberto Cafarotti: Un’Amicizia Artistica
Dal 2019, Alfonso Borghi ha trovato in Roberto Cafarotti non solo un collaboratore prezioso, ma un vero e proprio compagno di viaggio artistico. Cafarotti, artista romano noto per le sue opere espressioniste che catturano attimi di vita quotidiana con una sensibilità unica, ha assunto un ruolo di rilievo nella carriera di Borghi, assistendolo nell’organizzazione di mostre in diverse città italiane e contribuendo alla diffusione della sua opera.
Questo rapporto va oltre la semplice collaborazione professionale: è un’amicizia basata sulla stima reciproca e su una visione condivisa dell’arte come espressione della “voce interiore”. Cafarotti, come riportato sul suo sito, descrive il suo mentore Borghi come una figura ispiratrice, che lo ha spronato a proseguire nella sua ricerca espressionista, con particolare attenzione alla figura femminile e ai momenti fugaci della vita quotidiana.
Borghi, a sua volta, apprezza l’approccio di Cafarotti, che definisce “tecnicamente rigoroso” e capace di “cogliere l’attimo”. Le opere di Cafarotti, spesso ispirate a scene intime come una partita a carte o una tavola apparecchiata, riflettono un amore per la vita e una proporzione che derivano da un percorso di studi tecnico, ma anche da una sensibilità che trova eco nell’espressionismo di Borghi.
Due Generazioni, Una Passione
Ciò che rende speciale il legame tra Borghi e Cafarotti è la capacità di unire due generazioni di artisti in un dialogo creativo. Borghi, con i suoi oltre sessant’anni di carriera, rappresenta la tradizione e l’innovazione dell’arte contemporanea italiana; Cafarotti, poco più che quarantenne, porta una freschezza e un’energia che si nutrono dell’esperienza del maestro. Come scrive Cafarotti sul suo blog, “Credo che la Scienza e l’Arte non siano poi così diverse. Lontano da qualche parte esiste un punto dal quale scaturiscono insieme e al quale dobbiamo ambire.” Questa visione, condivisa con Borghi, sottolinea la loro convinzione che l’arte sia un mezzo per accedere a una verità universale.
Borghi, dal canto suo, ha sempre incoraggiato Cafarotti a esprimere la propria autenticità, “togliendo i filtri” per raggiungere una verità personale che sia parte della verità di tutti.
Conclusione
Alfonso Borghi è un artista che ha dedicato la sua vita alla ricerca della bellezza e della poesia, spaziando dalla pittura figurativa all’astrattismo, dalla tela alla scultura. La sua carriera, iniziata a 18 anni e ancora in piena evoluzione, è un esempio di come il talento e la passione possano trasformare la realtà in visioni universali. Sul blog di Roberto Cafarotti, non possiamo che celebrare questo maestro, ma anche l’amicizia che lo lega a Cafarotti, un artista che, pur appartenendo a una generazione diversa, condivide con lui la stessa dedizione all’arte.
Questa collaborazione, fatta di mostre, progetti e conversazioni, è la prova che l’arte non ha età, ma vive di incontri, di ispirazioni reciproche e di un desiderio comune di “abbracciare chi guarda, fino a farne parte.” Continuate a seguire il nostro blog su www.cafarotti.it per scoprire di più su questi due straordinari artisti e sul loro viaggio nel mondo dell’arte contemporanea.
Per approfondire la carriera di Alfonso Borghi, visita www.alfonsoborghi.it. Per conoscere le opere di Roberto Cafarotti, esplora www.cafarotti.it.
 
Principi Fondativi Dettagliati dell'Equartismo
Il movimento EQUARTE rappresenta una rivoluzione nel panorama dell’arte contemporanea, ridefinendo il ruolo dell’artista, il valore dell’arte e le relazioni all’interno della comunità artistica. Rifiutando ogni forma di gerarchia, l'equartismo abbraccia l’apprezzamento reciproco e considera il collezionismo non solo un atto materiale, ma una pratica creativa e spirituale che arricchisce l’individuo e il collettivo. Di seguito, i principi fondativi, dettagliati e arricchiti con esempi pratici per illustrare la loro applicazione:
  1. Uguaglianza Universale dell’Espressione Artistica
    In EQUARTE, ogni artista è riconosciuto come portatore di un valore creativo intrinseco, indipendentemente dalla tecnica utilizzata (pittura, scultura, arte digitale, performance, street art), dallo stile adottato (figurativo, astratto, concettuale) o dal tempo dedicato alla creazione. Non esiste una scala di “bravura”: un dipinto iperrealista che richiede mesi di lavoro ha lo stesso valore di un’installazione improvvisata o di un murale realizzato in una notte. Questa uguaglianza dissolve le gerarchie tradizionali del mondo dell’arte, spesso dominate da logiche di mercato, critica accademica o mode passeggere. Ad esempio, un artista EQUARTE che crea collage con materiali riciclati è considerato alla pari di uno scultore che lavora il marmo, poiché entrambi esprimono la propria unicità. Questo principio invita gli artisti a liberarsi dall’ansia del confronto, incoraggiandoli a creare con autenticità e gioia, sapendo che il loro contributo è prezioso per la comunità.
  2. L’Artista come Collezionista e Custode della Creatività
    Gli artisti di EQUARTE non sono figure isolate, ma membri attivi di un ecosistema creativo interconnesso. Ogni artista è anche un collezionista, non necessariamente in senso economico, ma come raccoglitore di visioni, idee e opere dei propri colleghi. Collezionare, in questo contesto, significa impegnarsi attivamente con l’arte altrui: acquistare un disegno, scambiare un’opera, o anche semplicemente custodire un’esperienza estetica, come l’emozione provata davanti a una performance. Questo atto trasforma l’artista in un custode della creatività collettiva, che preserva e valorizza l’unicità di ogni contributo. Ad esempio, un pittore EQUARTE potrebbe appendere nel proprio studio una fotografia realizzata da un collega, non per prestigio, ma per dialogare con essa durante il proprio processo creativo. Questo principio promuove una cultura di generosità, in cui gli artisti si sostengono a vicenda, riconoscendo che ogni opera è un tassello insostituibile del mosaico artistico.
  3. La Curiosità come Atto Creativo
    Chi aderisce a EQUARTE si impegna a guardare il lavoro degli altri artisti con curiosità costante e rispetto profondo. Questa curiosità non è un atteggiamento passivo, ma un atto creativo vero e proprio, paragonabile alla stesura di un quadro o alla composizione di una poesia. Osservare un’opera, studiarne i dettagli, interrogarsi sul suo significato o semplicemente lasciarsi emozionare è un modo per ampliare il proprio universo creativo. Nessuna opera, per quanto distante dal proprio gusto o apparentemente incomprensibile, viene ignorata. Ad esempio, un artista EQUARTE che si trova di fronte a un’installazione sonora sperimentale potrebbe partecipare all’evento, prendere appunti, discutere con il creatore e riflettere su come quel linguaggio possa risuonare con la propria pratica. Questa apertura mentale crea un flusso continuo di idee, in cui ogni incontro con l’arte altrui diventa un’opportunità di crescita. La curiosità, in EQUARTE, è il motore di una comunità artistica viva e in continua evoluzione.
  4. Bellezza Riflessa Attraverso l’Apprezzamento Collettivo
    EQUARTE sostiene che il collezionismo e l’apprezzamento delle opere altrui generano uno stato di bellezza interiore che si riflette nelle creazioni dell’artista. Questa bellezza non è solo estetica, ma anche spirituale: immergersi nelle espressioni uniche dei colleghi arricchisce l’anima, coltivando un senso di armonia e ispirazione che si traduce in opere più profonde e autentiche. Ad esempio, un artista che colleziona stampe astratte di un collega potrebbe scoprire che i contrasti cromatici di quelle opere influenzano inconsciamente la propria tavolozza, non attraverso la copia, ma grazie a un rinnovato entusiasmo creativo. Questo processo è ciclico: l’apprezzamento alimenta l’ispirazione, che a sua volta genera nuove creazioni, le quali ispirano altri. Il risultato è un corpus di opere che, pur diverse, condivide un’energia comune, radicata nella connessione e nella meraviglia. In EQUARTE, la bellezza non è un traguardo individuale, ma un’esperienza collettiva che si amplifica attraverso la condivisione.
  5. Inclusività e Celebrazione dell’Unicità
    EQUARTE è un movimento radicalmente inclusivo, aperto ad artisti di ogni provenienza, identità, background culturale ed esperienza. Non importa se un artista è autodidatta o diplomato in un’accademia, se vive in una metropoli o in un piccolo paese, se crea opere digitali o usa tecniche tradizionali: ogni voce è unica e indispensabile. Questa inclusività si estende anche al pubblico, che è invitato a partecipare al dialogo artistico non come spettatore passivo, ma come co-creatore di significato. Ad esempio, una mostra EQUARTE potrebbe includere un laboratorio dove un pubblico e un gruppo di persone si confrontano con un progetto artistico e condividono le loro interpretazioni, arricchendo l’esperienza collettiva. Celebrando l’unicità, il movimento abbatte le barriere del mondo dell’arte, creando uno spazio in cui ogni artista si sente libero di esprimersi e ogni contributo è accolto con rispetto. Questa diversità è la forza di EQUARTE, che si arricchisce delle molteplici prospettive dei suoi membri.
  6. Il Ciclo della Creazione e della Comunità
    EQUARTE vede l’arte come un processo ciclico e comunitario, anziché lineare o competitivo. Creazione, apprezzamento e collezionismo sono fasi interconnesse di un flusso continuo, sostenuto dalla comunità. Questa visione si concretizza in eventi come mostre collettive, laboratori collaborativi o incontri informali, dove gli artisti condividono opere, idee ed esperienze. Ad esempio, un evento EQUARTE potrebbe consistere in un’installazione partecipativa in cui ogni artista contribuisce con un elemento, esposto senza gerarchie, seguita da una discussione aperta in cui tutti riflettono sul processo creativo. Questi momenti rafforzano il senso di appartenenza e mantengono il movimento dinamico, permettendogli di evolversi con i contributi dei suoi membri. La comunità EQUARTE non è solo un gruppo di artisti, ma un organismo vivente che cresce attraverso la connessione e il dialogo.

Sintesi
EQUARTE, è un movimento che ridefinisce l’arte come spazio di uguaglianza, curiosità e crescita collettiva. Valorizzando ogni artista allo stesso modo, incoraggiandoli a collezionare e apprezzare il lavoro altrui, e promuovendo una bellezza che si riflette nella creatività individuale e collettiva, EQUARTE crea una comunità artistica inclusiva e dinamica.
Domenica 11 maggio 2025, la Galleria Civica don Sandro Vitalini di Campione d’Italia si è trasformata in un palcoscenico di arte e condivisione, ospitando un evento destinato a lasciare un segno nella storia culturale della comunità. In occasione dell’inaugurazione della mostra Life is a Game, l’artista romano Roberto Cafarotti ha donato al Comune di Campione d’Italia un’opera straordinaria: un dipinto ad olio su tela intitolato Filtri. La cerimonia, svoltasi alle ore 17:30 in Piazzale Maestri Campionesi, ha visto la presenza del sindaco Roberto Canesi, di un pubblico numeroso e appassionato, e di figure di spicco come il Responsabile Editoriale di Cairo Editore, Carlo Motta, e la curatrice della mostra, la storica dell’arte Daniela Brignone.
Un Gesto di Generosità e Significato
La donazione di Filtri rappresenta molto più di un semplice atto di mecenatismo. Cafarotti, artista noto per la sua capacità di narrare storie attraverso una tecnica figurativa impeccabile, ha scelto di lasciare un’impronta tangibile nel cuore di Campione d’Italia, un’enclave italiana immersa nel territorio svizzero, nota per la sua unicità e il suo legame con l’arte e la cultura. L’opera, consegnata direttamente nelle mani del sindaco Canesi, è stata accolta con entusiasmo e gratitudine, simbolo di un dialogo tra l’artista e la comunità.
Filtri, come suggerisce il titolo, invita a riflettere sui meccanismi attraverso cui percepiamo la realtà. In linea con il tema della mostra Life is a Game, il dipinto esplora le dinamiche della vita – rischio, scelta, caso e potere – attraverso una narrazione visiva che unisce dettagli minuziosi a un profondo senso di universalità. Cafarotti, con la sua arte, rimuove i “filtri” che spesso offuscano la nostra comprensione del mondo, offrendo una visione autentica e personale.
L’Inaugurazione di Life is a Game
La cerimonia di donazione si è inserita nel contesto dell’apertura della mostra Life is a Game, che raccoglie 17 opere olio su tela di Cafarotti, accompagnate da un catalogo edito da Giorgio Mondadori. L’evento, curato con maestria da Daniela Brignone, ha attirato un pubblico eterogeneo, accomunato dalla curiosità e dall’ammirazione per il lavoro dell’artista. La mostra, che resterà aperta dal 12 maggio al 15 giugno 2025, propone un viaggio intimo e collettivo attraverso le esperienze umane, dove libertà, destino e controllo si intrecciano in un gioco universale.
Durante l’inaugurazione, Carlo Motta ha sottolineato l’importanza di eventi come questo per promuovere l’arte contemporanea, mentre Brignone ha evidenziato la capacità di Cafarotti di tradurre emozioni complesse in immagini che parlano a tutti. Il sindaco Canesi, visibilmente commosso, ha ringraziato l’artista per il suo gesto, anticipando di esporre l'opera nelle sedi comunali.
Roberto Cafarotti: Un Artista Narratore
Roberto Cafarotti, con i suoi studi a Bologna e Lugano, è un artista che unisce una straordinaria tecnica pittorica a una sensibilità unica. Le sue opere, spesso popolate da oggetti e segni che raccontano storie senza tempo, sono il risultato di un processo creativo che parte da un disegno a penna sulla tela, seguito da una colorazione attenta e dettagliata. Come ha dichiarato sul suo sito, Cafarotti crede che “tolti i filtri, possiamo accedere ad una verità che è nostra. Che è parte della verità di tutti” (www.cafarotti.it). Questo principio si riflette pienamente in Filtri, un’opera che invita lo spettatore a guardare oltre le apparenze.
Un Evento da Ricordare
La donazione di Filtri non è stata solo un momento di celebrazione artistica, ma anche un’occasione per rafforzare il senso di comunità a Campione d’Italia. La presenza di “tantissimi spettatori”, come riportato, testimonia l’interesse e l’affetto della cittadinanza per l’arte e per iniziative che ne promuovono il valore. La Galleria Civica, già punto di riferimento culturale, si arricchisce così di un nuovo tesoro, destinato a ispirare e provocare riflessioni.
L’evento del 11 maggio 2025 rimarrà nella memoria di Campione d’Italia come un esempio di come l’arte possa unire, emozionare e lasciare un’eredità duratura. Grazie a Roberto Cafarotti, Filtri non è solo un dipinto, ma un simbolo di verità e connessione umana, ora custodito nel cuore di questa affascinante enclave.
Domenica 11 maggio 2025, alle ore 17:30, la Galleria Civica don Sandro Vitalini di Campione d’Italia (Piazzale Maestri Campionesi) aprirà le sue porte per l’inaugurazione della mostra Life is a Game, un progetto originale dell’artista Roberto Cafarotti. L’evento, organizzato con il patrocinio del Comune di Campione d’Italia, promette di essere un momento di grande impatto culturale per la comunità e oltre.
Life is a Game invita il pubblico a esplorare il tema del gioco come metafora della vita, intrecciando leggerezza e profondità in un dialogo visivo che sfida le convenzioni. Le opere di Cafarotti, caratterizzate da un linguaggio artistico versatile e provocatorio, trasformano la galleria in uno spazio di riflessione sul significato dell’esistenza, tra momenti di ironia e introspezione.
L’inaugurazione vedrà la partecipazione di due figure di spicco: Daniela Brignone, curatrice e storica dell’arte, che offrirà una lettura critica del percorso espositivo, e Carlo Motta, responsabile editoriale CAM, che approfondirà il contesto creativo dell’artista. Le loro voci accompagneranno i visitatori in un’esperienza che unisce analisi e coinvolgimento emotivo. Al termine degli interventi, un rinfresco accoglierà gli ospiti, favorendo un momento di condivisione e confronto.
La mostra, aperta al pubblico fino al 15 giugno 2025, rappresenta un’occasione unica per immergersi nell’universo creativo di Cafarotti, artista che sa trasformare concetti complessi in immagini accessibili e potenti. L’ingresso è libero, e la Galleria Civica si prepara ad accogliere un pubblico eterogeneo, dagli appassionati d’arte ai curiosi in cerca di nuove prospettive.
Non perdete l’appuntamento con Life is a Game: un invito a giocare, riflettere e riscoprire la bellezza nascosta nelle pieghe del quotidiano.
Dettagli dell’evento:
  • Data: Domenica 11 maggio 2025, ore 17:30
  • Luogo: Galleria Civica don Sandro Vitalini, Piazzale Maestri Campionesi, Campione d’Italia
  • Durata della mostra: 11 maggio – 15 giugno 2025
  • Organizzatore: Roberto Cafarotti, con il patrocinio del Comune di Campione d’Italia
Nel mondo dell’arte contemporanea, il talento artistico da solo non basta più per emergere. In un panorama sempre più competitivo e digitalizzato, il marketing e la brand identity sono diventati strumenti fondamentali per gli artisti che desiderano costruire una carriera solida e raggiungere un pubblico globale. In questo articolo esploreremo perché questi elementi sono essenziali e come possono essere applicati con successo nel contesto artistico, con un focus sul mio percorso creativo.
Perché il Marketing è Cruciale per gli Artisti Contemporanei?
Il marketing nell’arte non si limita alla semplice promozione di un’opera: è un processo strategico che permette di comunicare la propria visione, connettersi con il pubblico e costruire una rete di sostenitori. Ecco alcuni motivi per cui il marketing è indispensabile:
  1. Visibilità in un Mercato Affollato
    Con migliaia di artisti che competono per l’attenzione, un approccio di marketing ben strutturato aiuta a distinguersi. Che si tratti di mostre fisiche, piattaforme digitali o social media, una strategia chiara consente di raggiungere collezionisti, gallerie e appassionati.
  2. Connessione Emotiva con il Pubblico
    Il marketing permette di raccontare la storia dietro ogni opera. Nel mio caso, le mie creazioni nascono da un dialogo intimo con temi come la natura, l’identità e il tempo. Condividere questo processo attraverso contenuti ben curati (articoli, video, post sui social) crea un legame autentico con chi osserva le mie opere.
  3. Opportunità Digitali
    Oggi, piattaforme come Instagram, Pinterest e siti web personali sono vere e proprie vetrine globali. Ottimizzare la propria presenza online con tecniche SEO, come l’uso di parole chiave pertinenti (ad esempio, “arte contemporanea italiana” o “opere di Roberto Cafarotti”), aumenta la probabilità di essere scoperti da un pubblico internazionale.
La Brand Identity: Il Cuore dell’Artista
La brand identity non è solo un logo o uno stile visivo: è l’essenza di ciò che un artista rappresenta. Definire una brand identity coerente significa trasmettere i propri valori, la propria unicità e la propria missione artistica. Ecco come costruirla:
  1. Autenticità e Coerenza
    La mia brand identity si fonda su un’estetica riconoscibile, che combina elementi organici e textures materiche con una riflessione profonda sull’umanità. Ogni mostra, post o intervista riflette questa visione, creando un’immagine coerente che il pubblico può associare immediatamente al mio nome.
  2. Storytelling Visivo e Narrativo
    Una brand identity forte si costruisce attraverso un racconto visivo e testuale. Ad esempio, utilizzo palette cromatiche ispirate alla natura e un linguaggio che invita alla contemplazione. Questo non solo rende le mie opere memorabili, ma rafforza il mio posizionamento come artista contemporaneo.
  3. Differenziazione
    In un mondo in cui l’arte è altamente soggettiva, la brand identity aiuta a distinguersi. Essere riconoscibili significa creare un’impronta unica: nel mio caso, l’uso di materiali non convenzionali e un approccio interdisciplinare sono diventati il mio marchio di fabbrica.
Come Integrare Marketing e Brand Identity nella Pratica
Ecco alcuni consigli pratici per gli artisti che desiderano sfruttare al meglio questi strumenti:
  • Crea un Sito Web Ottimizzato SEO
    Un sito personale è il tuo biglietto da visita digitale. Assicurati che contenga parole chiave rilevanti (es. “arte contemporanea”, “artista italiano”, “opere uniche”) e che sia facile da navigare. Sul mio sito, ad esempio, ogni opera è accompagnata da una descrizione che ne racconta il significato, ottimizzata per i motori di ricerca.
  • Sfrutta i Social Media con Strategia
    Instagram e TikTok sono perfetti per mostrare il processo creativo. Pubblica regolarmente contenuti che riflettano la tua brand identity, come timelapse di opere in corso o riflessioni personali. Usa hashtag mirati (#artecontemporanea, #artistaitaliano) per aumentare la portata.
  • Collabora e Partecipa
    Mostre collettive, collaborazioni con gallerie e interviste su blog d’arte sono ottimi modi per amplificare la tua visibilità. Ogni evento deve essere comunicato con coerenza rispetto alla tua identità artistica.
  • Investi in Contenuti di Qualità
    Foto professionali delle opere, testi ben scritti e video coinvolgenti sono fondamentali per catturare l’attenzione. Sul mio sito e sui miei canali social, ogni contenuto è pensato per riflettere il mio universo creativo.
Conclusione: L’Arte di Comunicare l’Arte
In un’epoca in cui l’arte si intreccia con la tecnologia e la comunicazione, il marketing e la brand identity non sono optional, ma alleati preziosi. Non si tratta di “vendere l’anima” al mercato, ma di dare voce alla propria creatività in modo autentico e strategico. Come artista contemporaneo, ho imparato che costruire un’identità forte e comunicare con intenzione mi permette di raggiungere chi può apprezzare davvero il mio lavoro.
Se sei un appassionato d’arte o un artista in cerca di ispirazione, ti invito a visitare il mio sito e a scoprire le mie ultime creazioni. Lasciati ispirare e condividi la tua storia: l’arte è un dialogo, e il marketing è il modo per far sì che questo dialogo raggiunga il mondo.

Scopri di più sul mio lavoro su https://www.cafarotti.it
Seguimi su Instagram per aggiornamenti in tempo reale e per entrare nel mio mondo creativo! Hai domande sul marketing nell’arte? Contattami direttamente per un confronto.
 
Tuesday, 15 October 2024 12:53

Gaetano Pesce "Tu si na cosa grande"

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Fa discutere l'ultima installazione pubblica di Gaetano Pesce. Tante le critiche rivolte alla sua forma fallica. I social impazziscono con scherni di tutti i tipi: "Gli avevano detto fallo bene".

Per ben comprendere cosa si cela dietro un'opera del genere, vorrei fare delle mie considerazioni personali. Se è vero che l'arte è l'espressione di se, cosa è giusto proporre al pubblico? L'espressione di chi, e quale messaggio veicolare? Faccio un passo indietro. Se da un lato non tutte le espressioni sono condivisibili, è pur vero che nell'arte così come in qualsiasi altra forma artistica, esistono vari generi, che mirano a generare diverse emozioni. L'emozione diventa quindi un veicolo comunicativo di varia natura. E le emozioni non sono per forza positive, di amore o di fratellanza. L'intento dell'artista è quello di smuovere qualcosa e così come un film horror punti a generare pathos o paura, allo stesso modo un artista potrebbe voler suscitare altri tipi di emozione. La forma fallica in questione, che ricordiamo essere ampiamente utilizzata da etruschi e romani come portafortuna, nelle case e nelle tombe, qui assume una connotazione di scherno. L'artista come specchio della società. Una società che deve ricostruirsi su se stessa, accettando il diverso, che esiste nel momento in cui se ne parla. Esiste e cambia il mondo a piccole dosi, cambiando esso stesso.

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Essere se stessi nella pittura

Penso che ognuno debba esprimere la propria voce interiore come meglio creda. Tolti i filtri, possiamo accedere ad una verità che è nostra. Che è parte della verità di tutti.

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