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Wednesday, 17 September 2025 06:58

L'Olio su Tela: Un Elixir di Luce e Ombra nel Cuore dell'Arte Contemporanea Featured

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Immaginate un sussurro di pennellate che si fondono come sogni al tramonto, dove il colore non è solo pigmento, ma un respiro vivo, un velo di emozioni che si stratifica sulla tela come strati di memoria. Nella mia pratica artistica, negli studi di Bologna e Lugano circondati da libri polverosi, giradischi che gracchiano jazz e vecchi proiettori di diapositive che proiettano ombre danzanti, l'olio su tela è il mio alleato silenzioso. Non è solo una tecnica: è un ponte sospeso tra il Rinascimento e il caos del nostro tempo, un medium che cattura l'essenza effimera dell'arte contemporanea. Oggi, in questo spazio del mio blog, voglio portarvi in un viaggio originale attraverso la sua bellezza ipnotica, intrecciando aneddoti dimenticati e rivelando perché, nel 2025, questa antica alchimia resta il cuore pulsante della creatività.La Magia dell'Olio: Dove il Colore Danza con il TempoL'olio su tela non è un semplice strato di materia; è un'orchestra di luci e ombre che si compongono in sinfonie invisibili. Pensateci: i pigmenti, sospesi in un abbraccio oleoso, si asciugano lentamente, permettendo al pittore di ritrarsi, di correggere, di ascoltare il dipinto mentre prende vita. Questa lentezza è la sua bellezza segreta – un lusso nel mondo iperveloce dell'arte digitale, dove un click cancella tutto. Nella contemporaneità, dove l'astrazione incontra il figurativo in un turbine di pixel e installazioni, l'olio offre una tattilità primordiale: le pennellate si accumulano come cicatrici di un viaggio interiore, creando texture che invitano il tocco, il respiro ravvicinato. È come se la tela respirasse, assorbendo la luce e rimandandola in bagliori iridescenti, un dialogo eterno tra artista e spettatore.Io, Roberto Cafarotti, nato a Roma nell'agosto 1978, ho scoperto questa seduzione nei miei ritratti e paesaggi – come nella serie Life is a Game, esposta quest'anno alla Galleria Civica di Campione d'Italia, dove 17 tele in olio esplorano il gioco della vita con strati di colore che mimano il caso e il destino. L'olio mi permette di stratificare non solo pigmenti, ma storie: un velo di blu per la malinconia di un ricordo, un tocco di ocra per il calore di un'estate sarda a Villasimius. È questa versatilità che la rende immortale, un medium che ha attraversato secoli senza invecchiare, evolvendosi con l'arte moderna per abbracciare l'espressione personale e l'innovazione.Aneddoti dal Passato: Pittori che Hanno Danzato con l'OlioPer capire la profondità di questa tecnica, tuffiamoci in aneddoti che ne rivelano l'anima umana, quei momenti in cui l'olio non era solo colore, ma complice di genialità e follia.Prendete Vincent van Gogh, il tormentato olandese che, nel 1889, dipinse Notte Stellata in un manicomio di Saint-Rémy. Con pennellate vorticosi di olio su tela, catturò il cielo notturno come un turbine emotivo, usando la tecnica del impasto – accumuli spessi di colore – per far esplodere le stelle in un'esplosione di giallo e blu. Si dice che Van Gogh, ossessionato dalla luce, lavorasse di notte alla luce di una candela, mescolando il suo sudore al medium oleoso per infondere al quadro la febbre della sua mente. Quell'olio non asciugò mai del tutto: ancora oggi, le crepe nel dipinto raccontano la sua lotta interiore, un aneddoto che ci ricorda come questa tecnica custodisca l'impronta dell'artista, letteralmente.Oppure Pablo Picasso, il prodigio spagnolo che a soli otto anni realizzò il suo primo olio su tela, El Picador Amarillo, un torero giallo e audace che già profetizzava il cubismo futuro. L'aneddoto? Picasso, nascosto nel laboratorio del padre – anch'egli pittore – rubò i tubetti di olio e li sparse con la gioia di un bambino che inventa mondi, ignorando che quella tela grezza avrebbe segnato l'inizio di una rivoluzione. Oggi, in un'era di street art e NFT, quell'innocenza oleosa ci insegna che l'olio su tela è democratica: accessibile al genio bambino come al maestro maturo.E non dimentichiamo Caravaggio, il ribelle del Barocco, che nel 1593 dipinse Bacchino Malato con un realismo crudo che sconvolse Roma. L'aneddoto più piccante? Si narra che il modello fosse un giovane amico – forse un'amante – e che Caravaggio usasse l'olio per modellare la luce sul suo volto febbricitante, creando un chiaroscuro che anticipava la fotografia. Ma il dramma: il quadro fu rifiutato dal cardinale del Monte per "eccessiva sensualità", rivelando come l'olio, con la sua capacità di fondere toni e creare illusioni tattili, potesse scandalizzare e innovare allo stesso tempo.Questi racconti non sono reliquie polverose; sono semi piantati nella contemporaneità. Artisti come Gerhard Richter, che negli anni '60 sfregava strati di olio su tela per creare astrazioni sfocate – un "velo" che nasconde e rivela la realtà – o Jenny Saville, che accumula carne pittorica in olii carnosi per esplorare il corpo femminile, dimostrano che l'olio evolve. Richter, in un'intervista, confessò di amare come l'olio "perdoni gli errori", permettendo sovrapposizioni infinite, un metafora perfetta per l'arte di oggi, frammentata e multilayer.L'Importanza Eterna: Perché l'Olio Sopravvive nel Caos ContemporaneoNata nel XV secolo nei Paesi Bassi – grazie a maestri come Jan van Eyck, che perfezionò la miscela olio-linigros per un realismo senza precedenti – la tecnica ha rivoluzionato l'arte, passando dai ritratti fiamminghi alle esplosioni espressioniste. La sua importanza? Permette una profondità cromatica ineguagliabile: i colori si fondono senza bordi netti, creando illusioni ottiche e emotive che l'acrilico o il digitale faticano a eguagliare. Nella contemporaneità, dove l'arte affronta crisi identitarie e ambientali, l'olio su tela è un atto di resistenza: lento, organico, radicato nella terra (letteralmente, con i suoi pigmenti naturali). Come nota un esperto, ha influenzato l'arte moderna trasformando temi e espressioni, permettendo a pittori come Pollock di "drippare" emozioni in un caos controllato. Oggi, con il ritorno al tattile post-pandemia, l'olio è un rifugio: invita alla pazienza, alla riflessione, in un mondo di scroll infiniti.Un Invito a Giocare con i ColoriCari lettori, l'olio su tela non è un fossile museale; è un invito a sporcarsi le mani, a stratificare sogni sulla tela della vita. Nelle mie opere – dai fiori profumati ai ritratti cinematografici – continuo questa tradizione, mescolando il mio background ingegneristico con la poesia dell'immagine. Visitate il mio sito www.cafarotti.it per immergervi nelle mie tele, o unitevi a me alla prossima mostra. Chissà, forse troverete il vostro aneddoto personale in una pennellata.Grazie per aver condiviso questo viaggio.
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Roberto Cafarotti

Artista Contemporaneo

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